(Paola all'opera coi suoi gioielli)
Oggi voglio raccontarvi la storia di una cara amica che ha “lasciato”
Milano per andare a vivere in Africa. Si chiama Paola Franchi ed è,
letteralmente, una persona eccezionale. Non solo un’artista, un genio
visionario che varca i confini della fantasia nei suoi bellissimi quadri, ma
anche una donna di quelle che non se ne vedono molte, intelligente, bellissima,
sensibile. La fama e il successo per lei, per certi versi, sono stati un
ostacolo, ma la sua grazia innata le ha fatto trovare il modo di andare avanti
e sublimare le sue esperienze nell’arte figurativa. Intanto come fa? Elaborando
le fotografie dei visi a lei cari, amici, personaggi, sconosciuti e poi li
rielaborandole grazie alla tecnologia per trasfigurarli in uno scenario
fantastico.
(Foto safari)
(coi masai)
Non a caso la sua mostra ammiraglia al Pirellone (che ho curato
personalmente) anni fa si intitolava proprio così: Fantasy Portrait. Paola oggi
vive in Kenya, sulla costa dove, dice, è più tranquillo, turistico. La vita in
Africa non è poi così diversa da come la intendiamo qui da noi, ci si alza la
mattina, si va a fare la spesa al mercato, si passeggia sul lungomare, si va a
cena fuori, si guida la macchina… Sì be’ c’è da dire che gli africani sono un
po’ più spericolati. Pensate che Paola ha dovuto addirittura, dopo tanti anni,
dovuto rifare la patente, con qualche logica preoccupazione. Ma poi è andata
bene. Ha imparato subito la guida a destra, con qualche piccola difficoltà
durante la pratica all’esame perché dotata di mezzo con cambio manuale.
(in un villaggio locale)
(amici kanyoti)
Tutto
al contrario! E’ stata perfino ripresa dal maestro perché chiacchierava con
Cesare, il suo compagno storico, ma poi la sua classe da vera Lady ha
ristabilito le competenze. Non fa profilassi antimalarica perché sarebbe troppo
per tutti quei mesi all’anno e quando torna qui da noi la prima cosa che fa è
rivedere gli amici, orgogliosa di essere tra quelli, e andare a rivedere i
posti sacri della sua giovinezza, che per altro conosco molto bene. Ah,
galeotta fu Santa Margherita Ligure… e il Covo, il Carillon, lo scorcio di
Paraggi al tramonto!
(il mitico gatto Caterina)
(la mascotte)
Ogni tanto ci sentiamo via Skype, perché da qui a lì è
forse uno dei pochi contatti con la realtà, ed è in una di quelle video
telefonate che mi ha girato queste bellissime foto. Non vedo l’ora di andare a
trovare lei, Cesare, la sua dolce mamma e il suo papà novantenne che forti
nella tempra prendono ancora l’aereo per spostarsi semestralmente dal vecchio
al nuovo (insomma…) continente. Paola, grazie davvero, sono fiera e orgogliosa
di averti conosciuta. Da donna a donna. Simili più di quanto si possa pensare!
(momenti di relax)
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